Nell’ottica di celebrare la giornata mondiale della salute, il Liceo Giordano Bruno di Roma, ormai da diversi anni si impegna a coniugare la propria azione educativa organizzando convegni di alto livello. L’obiettivo è volto a sensibilizzare e informare gli studenti su diverse tematiche legate al mondo della prevenzione, della salute e del benessere. Ciò nella convinzione che la scuola debba formare la persona nella sua totalità. La prevenzione della violenza di genere è il tema del convegno organizzato in occasione dell’edizione 2024 dal titolo “L’amore non fa paura” poiché l’amore per sua definizione non è mai violento.
“Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le cause da cui ha origine. In questa ottica sono fondamentali gli eventi informativi come questo: l’obiettivo è incidere, modificandole sulle condizioni di contesto favorevoli alla perpetuazione della violenza sulle donne e investire sulla formazione e sull’educazione”. Così la Dirigente Scolastica Prof.ssa Alessandra Lorini in apertura del convegno dal titolo “L’amore non fa paura” dedicato alla tematica riguardante la prevenzione della violenza di genere.
La conferenza si è tenuta presso l’Aula Magna della sede di via della Bufalotta 594 nella giornata di martedì 9 Aprile ed ha visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui avvocati, criminologhe, esponenti della pratica sportiva di autodifesa e del mondo delle associazioni. Sono intervenuti: Massimo Di Mauro, presidente di Esserete Associativa, Klarida Rrapaj, esperta in psicologia, criminologia e vittimologia, Monica Jarosz, Presidente di E.S.S.E. Promozione Sociale, Silvia Perrone, operatrice volontaria “Differenza Donna”, Anna Silvia Angelini, presidentessa IDE Nettuno, Valentina Ambrosio, avvocato, Virginia Vandin, presidentessa de “Il Valore femminile”, Mariana Altamira, celebre cantante lirica; Daniela Preziosi ha moderato il dibattiti con gli studenti.
Il convegno ha approfondito in modo trasversale varie angolature riguardanti la violenza di genere. Fondamentale riflettere sull’uguaglianza dei generi e sul rispetto reciproco all’interno delle relazioni amorose. Infatti, purtroppo, ancora oggi molte coppie sono vittime di violenza psicologica, fisica, verbale e sessuale, a causa di stereotipi di genere e di una cultura che troppo spesso minimizza o giustifica questi comportamenti.
Secondo l’ISTAT, nel 2019 sono state denunciate più di 67.000 violenze nei confronti delle donne, ma sappiamo che molte di esse non vengono denunciate per paura, vergogna o per il timore di non essere credute.
Bisogna imparare già in età adolescenziale a riconoscere anche i più piccoli segnali di violenza e agire per prevenirli nell’ottica di riconoscere i comportamenti violenti o molesti che spesso demoliscono e rendono fragile l’equilibrio personale di uomini e donne che hanno subito violenza al punto da considerare “normale” ciò che in realtà è “assurdo”.
“Importante dunque confrontarsi e non provare vergona a parlarne perché le istituzioni ci sono! Per esempio, la legge 19 luglio 2019, n. 69 (nota come “Codice Rosso”) è una legge della Repubblica Italiana che rafforza la tutela di tutti coloro che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti”.
“Importante sottolineare che la violenza di genere non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini – spiega Klarida Rrapaj, esperta in psicologia, criminologia e vittimologia. Anche se la maggior parte delle vittime sono donne, ci sono molti casi di uomini che subiscono violenza da parte delle loro partner o ex partner. Non dobbiamo dimenticarci di loro e dobbiamo garantire loro lo stesso supporto e la stessa protezione che offriamo alle donne. Inoltre vorrei sottolineare l’importanza della parola ‘amore’. L’amore non può essere una scusa per giustificare la violenza. L’amore è rispetto, fiducia, comprensione, non è possessività o controllo. E non dobbiamo dimenticare che la violenza di genere non è solo un problema delle vittime, ma di tutta la società. Dobbiamo combatterla insieme, educando le nuove generazioni al rispetto e alla parità di genere”.
L’evento è stato impreziosito dalla partecipazione degli studenti del Liceo musicale coordinati dal professore Carmelo D’Eugenio e dai ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Giordano Bruno, coordinati dalla prof.ssa Donatella Damiano, che hanno coinvolto la platea con le loro performance musicali e teatrali.
A conclusione degli interventi il soprano Mariana Altamira, per celebrare l’unicità delle donne ha recitato la versione integrale del brano:
In piedi signori davanti a una donna
In piedi,
in piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei,
per le umiliazioni che ha subito,
per quel suo corpo che avete sfruttato
per l’intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per quella bocca che le avete tappato
per la sua libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna.
E se ancora non vi bastasse,
alzatevi in piedi ogni volta che lei vi guarda l’anima
perché lei la sa vedere
perché lei sa farla cantare.
In piedi, sempre in piedi,
quando lei entra nella stanza e tutto risuona d’amore
quando lei vi accarezza una lacrima,
come se foste suo figlio!
Quando se ne sta zitta
nasconde nel suo dolore
la sua voglia terribile di volare.
Non cercate di consolarla
quando tutto crolla attorno a lei.
No, basta soltanto che vi sediate accanto a lei,
e che aspettiate che il suo cuore plachi il battito
che il mondo torni tranquillo a girare
e allora vedrete che sarà lei la prima
ad allungarvi una mano e ad alzarvi da terra,
innalzandovi verso il cielo
verso quel cielo immenso
a cui appartiene la sua anima
e dal quale voi non la strapperete mai
per questo in piedi
in piedi
davanti a una donna.
(Il brano, attribuito erroneamente a William Shakespeare è tratto da il Chisciotte di Cervantes)