di Elena Galifi
Il parigino Alexandre Tharaud, protagonista indiscusso della scena pianistica internazionale, ha incantato per una sera il pubblico nel tempio della musica di Roma
Dopo tre stagioni di assenza Tharaud è tornato, lo scorso 27 febbraio, ad esisbirsi con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica proponendo un itinerario musicale incentrato sull’evoluzione della Sonata dal clavicembalo al fortepiano, attraverso brani di Scarlatti, Beethoven, Rameau.
Presente alla serata, per il PuntoNews, il maestro Danilo Riccardi che andiamo ad intervistare
Maestro Riccardi, ci può raccontare, come il grande pianista francese, Alexandre Tharaud ha condotto questo viaggio musicale dal clavicembalo al pianoforte ?
Alexandre Tharaud è stato anche in questa occasione impeccabile. Possiamo sottolineare la perfezione esecutiva del pianista che ha reso moltissimo nel gruppo dei brani dedicati ai tre compositori, Scarlatti, come anche le suites di Rameau nonché la appassionata esecuzione delle sonate di Beethoven.
Brani che appartengono ad epoche diverse, e quindi con intenzioni e tecniche esecutive differenti, perché le opere di Scarlatti e di Rameau sono stati scritte per clavicembalo, in quanto all’epoca il pianoforte non era stato inventato, mentre Alexandre Tharaud li ha suonati al pianoforte riuscendo a dare loro un colore diverso da quello che era stata l’intenzione dei compositori, poiché con il pianoforte ci sono delle sfumature e dei colori che escono maggiormente rispetto ad uno strumento antico.
Una nota di virtuosismo di Alexandre Tharaud?
A proposito delle sonate di Scarlatti nell’esecuzione ha fatto una meravigliosa ed impeccabile esecuzione degli abbellimenti musicali come i trilli, mordenti, etc caratteristici di quelle composizioni e valorizzando ogni voce e melodia presente nella polifonia.
Mentre suonando Beethoven l’esecuzione è stata impetuosa, carica di dolcezza in alcuni momenti, ma anche di molta potenza dei fortissimi di pianoforte dove il pianista ha messo in risalto tutta la sua energia rendendo fedele l’intenzione del compositore. E, come si sa, Beethoven scriveva musiche piene di contrasti dal pianissimo al fortissimo.
Quale è stato il momento più toccante del concerto?
L’esecuzione del concerto è stata per tutto il tempo molto ricca di carattere, espressione, di brillantezza e di raffinatezza in tutti e tre gli autori che sono stati eseguiti. L’interpretazione del pianista ha dato risalto a molteplici sfumature catturando continuamente l’attenzione del pubblico.
Tutte e due le parti del concerto sono state molto apprezzate dal numerosissimo pubblico in sala, tanto che alla fine il pianista si è concesso generosamente a suonare due bis, suonando anche un’altra composizione di Scarlatti.
I bis sono stati molto applauditi e il pubblico andato in visibilio. Difatti alla fine del concerto il pianista si è recato anche all’interno della libreria dell’Auditorium ad autografare i cd che il pubblico, non sazio del concerto, acquistava in una lunga fila quei Cd che contengono molte delle composizioni che sono state eseguite nel concerto stesso.
Cosa ci dice circa il mormorio di commenti di alcuni nel pubblico sul fatto che di tutto il concerto il pianista aveva il libro degli spartiti e una ragazza che gli girava le pagine?
Alexandre Tharaud è un perfezionista. La sua esecuzione è stata impeccabile. Non c’è una regola. Molti esecutori, soprattutto in repertori impegnativi come quello di stasera, preferiscono avere lo spartito davanti e non sbagliare una nota piuttosto di rischiare di avere dei vuoti di memoria e magari fare cilecca o tralasciare delle sfumature.
Non credo che serva sottolineare il fatto che avesse lo spartito davanti, il concerto è stato a mio avviso eseguito magistralmente da un interprete di gran classe.
Il programma della serata
Il programma ha previsto, infatti, l’esecuzione di sette Sonate, K 64, K 9, K 132, K 380, K3, K 514, K 481, di Domenico Scarlatti, compositore napoletano autore di ben cinquecentocinquanta sonate per clavicembalo.
Di Ludwig van Beethoven, Tharaud ha interpretato due delle ultime Sonate: l’op.109 e l’op.110, due esempi dell’assoluta libertà con cui il compositore elabora la forma sonata.
Ad inframezzare le due sonate 109 e la 110, il pianista francese ha eseguito brani di Jean-Philippe Rameau, Le Rappel des oiseaux: Allemande, Sarabande, Fanfarinette, Gavotte et doubles tratti dalle Suites per clavicembalo, alle quali Alexandre Tharaud ha dedicato un’incisione per l’etichetta Harmonia Mundi.
Alexandre Tharaud
Considerato senza dubbio il massimo pianista vivente francese, ospite delle più importanti orchestre e sale concerto del mondo, Alexandre Tharaud è noto anche alle sue attività di scrittore, direttore artistico e attore. Nel 2013 ha preso parte alle riprese di Amour, film premio Oscar diretto da Michael Haneke. Ha inciso dischi per Harmonia Mundi, Virgin Classics, Warner Classics & Herato con le quali ha riscosso successo e riconoscimenti internazionali. Di recente la sua incisione dedicata a Erik Satie (Avant-Dernieres Pensees Penultimate Thoughts – Harmonia Mundi) è stata per molto tempo nella top ten di vendite di musica leggera in Francia.