Bokanté in concerto, il 23 luglio scorso alla Casa del Jazz, il nuovo progetto di Michael League (leader degli Snarky Puppy) con la cantante creola Malika Tirolien.
Il nuovo progetto di Michael League,Snarky Puppy, con la cantante creola Malika Tirolien
Terminato da poco il tour europeo con gli Snarky Puppy, che ha registrato oltre 70.000 presenze in 36 concerti, compresi quelli in Italia dichiarati tutti sold out, il vulcanico Michael League torna nuovamente in tour in Europa alla guida di una nuova formazione dal nome Bokanté.
Le date italiane hanno visto la sua presenza, oltre che a Roma alla Casa del Jazz, anche al Trip Festival di Milano, al Monfortinjazz di Monforte d’Alba (CN), al Locus Festival di Locorotondo (BA), all’Empoli Jazz Festival e al Jazz By The Sea di Fano.
Preceduto dal singolo “Jou Kè Ouvè”, uscito a gennaio 2017, e dall’album di debutto “Strange Circles” pubblicato in tutto il mondo a giugno dall’etichetta GroundUp, Bokanté è un progetto in cui convergono i sound del delta del Mississippi e quelli centro africani, ma troviamo anche stomp blues zeppeliniani e folcloriche kaladja caraibiche. Il tutto mescolato alle forti identità musicali dei singoli musicisti che connotano questo progetto di un forte ed empatico approccio lirico. Tra i ben otto elementi della band, di cui tre provenienti dagli Snark Puppy, spicca la presenza della cantante creola Malika Tirolien.
Michael League
Negli ultimi 14 anni, ho tenuto in silenzio la mia parte attivista interiore. È stato il grande cantautore e attivista David Crosby a dirmi che gli artisti sono come i guardiani, i bardi delle città e della società, e che hanno la responsabilità di dare lallarme quando le cose si complicano.
Ho sempre considerato gli Snarky Puppy “apolitici” – afferma Micheal League. È vero che la band ha tante personalità con diverse fedi e filosofie ma la musica è strumentale, quindi, le prospettive liriche non sono importanti e non sono un problema. Ho sempre creduto che la musica dovesse essere inclusiva e non fatta solo per persone con il tuo stesso credo politico. Quindi, per queste ragioni, negli ultimi 14 anni ho tenuto in silenzio la mia parte attivista interiore.
Quando è esplosa la crisi siriana dei rifugiati, quando il razzismo istituzionalizzato ha raggiunto la sua forma più audace, o quando la paura e la xenofobia hanno preso il sopravvento in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, la mia visione del ruolo di artista è cambiata. È stato il grande cantautore e attivista David Crosby a dirmi che gli artisti sono come i guardiani, i bardi della città e della società, e che hanno anche la responsabilità di dare l’allarme quando le cose si complicano. Vedendo il terribile stato delle cose intorno a noi, ho tentato di mettere in piedi un progetto che, oltre a lanciare l’allarme, rappresentasse e proiettasse anche una luce di speranza. Ho messo insieme un gruppo di musicisti che provengono da diversi percorsi di vita e angoli della terra: sono tutte delle persone stupende, oltre che dei grandissimi artisti.
Bokanté
Bokanté, infatti, significa “scambio, dialogo” in creolo, lingua d’infanzia della vocalist Malika Tirolien cresciuta sull’isola caraibica di Guadalupa. Trasferitasi a Montreal, Malika spicca tra gli otto straordinari e talentuosi musicisti provenienti da quattro continenti diversi: i chitarristi vincitori di 3 Grammy Michael League, Chris McQueen e Bon Lanzetti (tutti degli Snarky Puppy), il leggendario percussionista Jamey Haddad (Paul Simon, Sting), il virtuoso della pedal steel Roosevelt Collier (Lee Boys, Karl Denson), il percussionista André Ferrari (Väsen) e Keita Ogawa (Banda Magda, Yo-Yo Ma) si sono uniti per creare un ensemble assortito, ricco di groove, melodia e passione. I testi cantati da Malika, in creolo e francese, evocano immagini dettagliate su temi come il razzismo, la crisi dei rifugiati, un pianeta moribondo e l’apatia contro la sofferenza umana, offrendo parole di gratitudine per tutto ciò che ci unisce e speranza per il futuro. Nell’insieme, Bokanté è una vivace immagine di ciò che si desidera vedere nel mondo: connessione, unità e amore attraverso lo scambio e il dialogo.
Il processo di formazione della band è stato tutt’altro che convenzionale
La musica e alcune melodie sono state scritte da League, registrate in demo durante i tour con altre band e poi mandate alla Tirolien con i concetti lirici allegati. Tirolien, allora, ha scritto i testi e le melodie, registrandole in demo e rispedendo il nuovo contenuto a Michael. Molti dei musicisti non si sono mai incontrati fino al primo giorno di registrazioni. Alla fine di una settimana di session nei leggendari Dreamland Studios di New York, la band si è ritrovata incredibilmente coesa.
L’unione è stata fondamentale nella formazione di questo gruppo
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