di Elena Galifi
Tutti a casa!
Anche il giorno della Festa dei Patroni, la festa dei Santi che dovrebbero proteggere.
Ogni anno, il 24 e il 25 Marzo a Fiumedinisi, in provincia di Messina, si festeggia la Santa Patrona Maria Annunziata. Tranne questo anno che i festeggiamenti sono avvenuti in sordina.
Un duro colpo è vedere le strade spopolate e dover rinunciare alla processione e alle celebrazioni solenni.
Per la prima volta, dopo la grande guerra, desolate. Da tutti disertate!
Tutta la comunità è fortemente legata alla questa Madonnina e grandissima è la devozione, espressa durante l’intero corso dell’anno e soprattutto nei momenti più intensi delle festività patronali.
“Fa male al cuore vedere le strade di Fiumedinisi completamente deserte il giorno della Festa della Patrona…”.
Queste le parole del Primo cittadino Giovanni De Luca, il quale non è comunque mancato alla celebrazione della Santa Messa, rito che ha unito spiritualmente l’intera cittadinanza.
Alla Matrice il parroco padre Daniele Feminò ha concelebrato con padre Dario Giardina, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, in presenza del sindaco Giovanni De Luca, del presidente della Confraternita dell’Annunziata Giovanni Puglisi e il luogotenente Giacomo Galletta, comandante della locale stazione dei carabinieri.
E nessun altro.
Questo anno non si è tenuta la tradizionale vigilia del 24 marzo in cui si tengono “I Viaggi” ossia la processione di fedeli che camminando in ginocchio per le vie del paese ognuno portando una candela accesa, dirigendosi verso il Santuario per rendere omaggio alla Vergine. Come anche la sera del 25, la processione con i due simulacri, la Madonna e l’Angelo Gabriele, e della reliquia del capello della Vergine.
E così non ci sono state le funzioni religiose, tra le quali i Vespri con la distribuzione del cotone benedetto, la messa solenne con panegirico e la processione finale per le vie del paese dei simulacri della Madonna, dell’Angelo Gabriele e del Reliquiario argenteo del Capello della Madonna.
Le feste patronali sono realtà di devozione di carattere locale, aggreganti e valori profondi la cui origine si perde nella notte dei tempi.
La Santa Patrona Maria Annunziata inoltre vanta una devozione per la quale, ogni cinque anni, la 2° domenica di agosto, viene celebrata in una grande festa estiva, con la processione della “vara animata”, una macchina gigantesca in legno, alta parecchi metri, trasportata a spalla e sulla quale salgono dei personaggi viventi atti a rappresentare la scena dell’annunciazione in versi siciliani e con abiti di scena.
Naturalmente qui e altrove, in questo periodo, ogni iniziativa deve essere accantonata.
Forse solo adesso si comprende che negli ultimi anni si stava perdendo il significato originario di questi festeggiamenti. Importanti tradizioni del nostro bel Paese e di realtà locali di carattere religioso e sociale vissuti spesso distrattamente e avvenimenti dati per scontato. Ma oggi, proprio nella loro privazione e che si è costretti a rimanere rintanati a casa, possono essere riscoperte nel loro valore profondo e rivalutate.
Questo silenzio e questo vuoto tra le strade sono solo un preludio di una Pasqua che si annuncia sottotono nei festeggiamenti pubblici e che invece potrebbe rivelarsi una rinascita personale e intima nella fede di ciascuno di noi, soprattutto dopo la Preghiera universale Urbi et Orbi del Santo Padre, anche questa espressa ad una piazza completamente deserta, per la risoluzione di questo nemico invisibile.