Il prossimo 27 settembre Francesco Totti, nel giorno del suo 42esimo compleanno, presenterà al Colosseo “Un Capitano”: l’autobiografia che ripercorrerà i momenti più importanti della vita dell’ex capitano e bandiera della Roma. Dall’esordio in serie A al Mondiale 2006, una carriera lunga venticinque anni, con addosso i soli colori giallorossi
A un anno dall’addio al calcio giocato Francesco Totti, nel giorno del suo 42esimo compleanno, presenterà il libro autobiografico “Un Capitano” a cura di Paolo Condò, giornalista di Sky e firma di punta della Gazzetta dello Sport, che ripercorrerà i momenti più importanti della vita dell’ex capitano e bandiera della Roma.
Il libro sarà presentato nella suggestiva cornice del Colosseo in cui la casa editrice, Rizzoli, per l’occasione si è impegnata a contribuire al restauro di dodici statue marmoree degli Orti Farnesiani all’interno del Parco Archeologico proprio del Colosseo.
In 512 pagine viene raccontato la vita di un campione, di una leggenda, di un’icona del calcio mondiale: dall’esordio in Serie A al Mondiale 2006 vinto da protagonista, una carriera lunga venticinque anni con i soli colori giallorossi nel cuore.
Nell’autobiografia Totti rievoca l’infanzia trascorsa in via Vetulonia, una delle strade del suo quartiere, le paure, i tanti no detti per non lasciare Roma e la Roma, ma soprattutto le vittorie, le sconfitte, i tradimenti e le amicizie come ci svela la “Rizzoli”, casa editrice della biografia dell’ex numero 10 giallorosso, nella descrizione del libro: “L’infanzia in via Vetulonia, i primi calci al pallone, la timidezza e la paura del buio, la vita di quartiere in una Roma che forse non esiste più. Gli amici che resteranno gli stessi per tutta la vita. Gli allenamenti a cui la mamma lo accompagnava in 126, asciugandogli i capelli con i bocchettoni in inverno. L’esordio in Serie A a 16 anni in un pomeriggio di marzo del 1993 a Brescia, con i pantaloni della tuta che al momento di entrare in campo si impigliano nei tacchetti; il primo derby, il primo gol, il rischio di essere ceduto alla Sampdoria prima ancora che la sua favola in giallorosso possa cominciare. E poi la gloria: caso più unico che raro di profeta in patria, venticinque anni con la stessa maglia, capitano per sempre, un palmarès che annovera un epico Scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, oltre ovviamente al Mondiale 2006 conquistato da protagonista con la Nazionale. E ancora il matrimonio da sogno con Ilary Blasi, la vita mondana attraversata sempre con leggerezza, con autoironia, con il sorriso grato di chi ha ricevuto in dono un talento straordinario e la possibilità di divertirsi facendo ciò che più ama: giocare a pallone. Con l’espressione eternamente stupita del ragazzo che una città ha eletto a simbolo e condottiero, oggetto di un amore senza uguali. Fino al giorno del ritiro dal calcio giocato, e di un addio che ha emozionato non solo i tifosi romanisti ma gli sportivi italiani tutti. Perché Francesco Totti è la Roma, ma è anche un pezzo della vita di ognuno di noi”